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BOZZETTO PER CONTRO SOFFITTO, 1910, acquerello su carta, 37×52 cm

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STUDIO DI FOLLA, 1947, olio su cartone, 20×18

Questo studio, preparatorio con ogni probabilità di un successivo dipinto, è la dimostrazione del rigore stilistico e della capacità interpretativa

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ROSE ROSA IN VASO DI CERAMICA, 1950, olio su cartone, 50×42 cm

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SPIAGGIA DEGLI INGLESI, 1925, olio su tavola, 15×19 cm

Ciò che maggiormente colpisce di questo piccolo olio su tavola del 1925, è lo spessore della materia stesa sul supporto

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Vincenzo Bruzzese: un maestro europeo – di Paolo Levi

È stato Arthur Rimbaud a parlare di raison ardente per la sua poesia. Pensando a Vincenzo Bruzzese, è questa la prima definizione che mi viene alla mente: una ragione fatta di veemenza, di accesa passione o, rovesciando i termini, una passione sostenuta dai convincimenti della ragione. La sua pittura ha sempre usufruito di questo intenso scambio dialettico – direi, a volte , drammatico – tra meditazione ed emozione. Bruzzese nasce non nell’Ottocento romantico, ma alla sua fine, nel 1880, e inizia a dipingere, come molti pittori della sua generazione, quando la ricerca pittorica in Europa, o meglio a Parigi, città

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Nato a Napoli nel 1880, quarto di nove figli, Vincenzo Bruzzese si iscrive al Liceo Domenico Cirillo della sua città, riportando pessimi voti nellecanada goose jackets fur materie principali. All’età di diciotto anni la famiglia gli concede di iscriversi alla Scuola di preparazione del Reale Istituto di Belle Arti di Napoli. L’allievo era ammesso ai corsi biennali di pittura, sculturacanada goose dames e architettura dopo aver superato la Scuola di preparazione. Diverse opere di quel periodo sono tuttora conservate dai famigliari di Bruzzese, tra cui qualche gesso e alcuni tra dipinti e disegni. La particolarità di queste opere è che

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